Un territorio tutto da scoprire!
Tra storia e mito
Cirò Marina, città del mare e del vino, trae le sue origini dal mito di Filottete, figura Omerica che partecipò alla spedizione contro Troia segnando le sorti della guerra in favore dei greci, dopo che Macaone guarì la sua ferita lavandogli la piaga con il vino.
Cessato il conflitto, Filottete visse una sua odissea nel Mediterraneo che lo portò ad approdare sulla costa ionica calabrese, a Punta Alice. In quel pianoro baciato dal sole eresse un tempio in onore di Apollo Alaios, ove vi consacrò l’arco e le frecce ereditate da Eracle, mentre più in su, sul versante di fronte allo Ionio, fondò Krimisa (attuale Cirò Marina).
Qui vivevano già delle popolazioni indigene, che con l’arrivo dei coloni greci iniziarono una convivenza pacifica “ellenizzandosi”, assorbendo rapidamente costumi e rituali. Questi già coltivavano la vite a ceppo basso o ad alberello sorretto da paletto, l’onoinotron, da cui il nome Enotria (terra dove si coltiva la vite alta da terra). Dunque, quel liquido usato da Macaone, per guarire le piaghe del mitico Filottete, scorreva già a quell’epoca nei banchetti cirotani, come dimostrano i recipienti e le coppe rinvenute dagli archeologi. Inoltre, la storia ed il mito narrano che il vino Krimisa (antenato dell’attuale Vino Cirò) veniva donato agli atleti che ritornavano vincitori dalle Olimpiadi dell’Antica Grecia, tra cui vi era anche Milone da Crotone, vincitore per ben sette volte delle Olimpiadi e adepto di Pitagora.
Tra il IX ed il X secolo d.c., a causa delle incursioni dei Saraceni, le popolazioni dal litorale si rifugiarono nell’entroterra dando origine al borgo medievale di Psycron (attuale Cirò Superiore), sino all'anno mille allorquando le aree costiere vennero di nuovo popolate; ma è verso la fine dell'800 che nacque il primo centro abitato vero e proprio, nel borgo marinaro, grazie all'insediamento di pescatori immigrati.
In località Punta Alice sono ancora visibili i pochi resti del Tempio di Apollo Aleo, mentre i reperti ivi rinvenuti sono conservati nel Museo Civico Archeologico.
Cirò Marina oggi è una vivace cittadina che cerca di conciliare tradizione e modernità,
con l'organizzazione di numerosi eventi (concerti, rassegne teatrali, sagre, etc.) che arricchiscono tutta l'estate cirotana, tra cui spicca il Cirò Wine Festival nella suggestiva location dei Mercati Saraceni.
Luoghi da visitare e dintorni
MERCATI SARACENI:
Una chiesetta dedicata alla Regina del Cielo e del Mare e un complesso di edifici antichi.
Anticamente vi si svolgeva ogni anno, dal 1° al 3 maggio, un‘importante fiera denominata di Santa Croce, molto frequentata dai mercanti di tutta la regione. Oltre che per partecipare alla festa, tutti vi accorrevano per sciogliere i loro voti.
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO:
All’interno del museo sono conservati reperti provenienti dal Tempio di Apollo Aleo e altri risalenti alla fase storica dei Bretti, rinvenuti nelle numerose necropoli disseminate nel territorio.
BORGO ANTICO DI CIRO’ SUPERIORE:
Cirò è un borgo medievale con un centro storico ricco di scorci suggestivi. La cittadina corrisponde all‘antica Psycròn che diede i natali a Luigi Lilio, ideatore del calendario gregoriano (adottato in tutto il mondo, restando immutato nei secoli sino ad oggi) e a Giano Lacinio, alchimista del 500, ai quali sono rispettivamente dedicati il Museo Astronomico ed il Museo dell'Alchimia.
Numerose sono le chiese e i luoghi sacri che costellano il borgo, tra cui l‘affascinante Chiesa di Santa Maria de Plateis.
Alti luoghi da visitare sono: il Castello Carafa, il Museo del Vino e della Civiltà Contadina, la Casa dei vini di Calabria (Enoteca Regionale).
TEMPIO DI HERA LACINIA A CAPO COLONNA.
CASTELLO ARAGONESE DI LE CASTELLA.
CASTELLO NORMANNO DI SANTA SEVERINA.
BORGO ANTICO DI UMBRIATICO.
BORGO ANTICO DI MELISSA.
CALANCHI DEL MARCHESATO.
GROTTE RUPESTRI DI VERZINO.
PARCO NAZIONALE DELLA SILA.
CASTELLO MEDIEVALE DI CACCURI.
ARBERIA CROTONESE.
Enogastronomia
La gastronomia cirotana ricava le sue deliziose ricette dalla tradizione contadina, in cui primeggiano i prodotti dell'orto ed il pescato dello ionio, è caratterizzata dal sapore piccante, che dona unicità ad ogni piatto, da gustare con un bicchiere di Vino Cirò Doc.
Con il suo carattere aspro il Cirò è il vino di Calabria più noto in tutto il mondo. Stappando una bottiglia di “quello buono" si manifesta il senso di ospitalità e il calore dell‘accoglienza dei calabresi, dai profumi intensi, dal gusto caldo e avvolgente, dal colore deciso e quasi impenetrabile.
I principali vitigni autoctoni sono: il GAGLIOPPO e il GRECO BIANCO.
La SARDEDDA è il caviale di Cirò, una prelibatezza a base di pesce (novellame di sarda), pepe rosso piccante e finocchio selvatico, "conzata" con olio extravergine d‘oliva e cipolla di Tropea tagliata sottile, spalmata sul pane è ottima per gli aperitivi.
Il pesce azzurro è preparato in mille modi, ma spiccano in assoluto:
I SURICI: pesce pettine tipico dei nostri mari, dalla carne bianca e gustosa, il modo migliore per gustarli è impanati e fritti, oppure con i pip.
La SARDA SALATA: pescata nel nostro mare con le lampare e successivamente messa a maturare con il sale sotto peso, è perfetta da gustare negli aperitivi o come primo con un semplice spaghetto.
Poi le ALICI ARRIGANATE: saltate in padella con pepe rosso, aceto e origano; la CICINEDDA (pesce azzurro di piccole dimensioni); ed il PESCE SPADA.
Piatto immancabile su ogni tavola cirotana, soprattutto in estate, sono i PIP E PATAT: contorno semplice e saporito, preparato con i pip tipici della Calabria.
La CIPUDDATA: frittata di cipolle è un piatto povero ma gustosissimo da accompagnare con una soffice fetta di pane caldo.
La SAVUZA: le fave sono l‘elemento principale, insieme al pane raffermo e all‘aceto di vino, è un piatto dalle antiche origini contadine che segue la filosofia del "non buttare via niente".
Ottime sono anche le PITTE con le sarde o con "u maju" (i fiori di sambuco).
La gastronomia contadina ha lasciato in eredità anche tante ricette per la preparazione di conserve: le OLIVE ARA CAVICIA, le OLIVE SCHIACCIATE, le MELANZANE SOTT’OLIO, i POMODORI SECCHI, i PIP E FILAR, i PIP SALAT. Assolutamente da assaggiare sono anche i nostri salumi, frutto della lavorazione della carne di maiale, tra cui: SAZIZZA, SUPPRESSATA, CAPECOD, PANCETTA; e i nostri formaggi tra cui il PECORINO CROTONESE e il CACIOCAVALLO SILANO.